lunedì 19 novembre 2012


vale per la moda ciò che vale per il critico cinematografico. che senso ha il critico, quando anche il suo vicino di casa, totalmente ignorante in materia, può benissimo dire "questo film fa schifo"? o, che senso ha "l'esperto" di moda quando un qualsiasi panzone barbone schifoso può (e con tutta la libertà del mondo) affermare "no, i tuoi consigli mi fanno schifo, io mi vesto come voglio io". 
il fatto è che tutte le esperienze avute, tutti gli eventuali studi e qualifiche, non sono comunque riusciti a dare all'esperto (di moda, di cinema, di musica, di qualsiasicosa) nessun tipo di reale autorità, giacchè qualsiasi altra persona, il primo stronzo di turno, può liquidarlo col classico "de gustibus". oggi come ieri, tutti sono critici ed esperti di qualsiasi cosa. e va bene, non è necessariamente un male. 
facciamo così: libero tu di vestirti come il peggiore degl'anticristi della moda, ma libero io di toglierti poi il saluto, muohohohohohoho (risata malefica).

it's quite the same for fashion and film criticism. what's the value of the critic, when even his ignorant neighbour can easily reply "this film is shit"? or, what's the value of the "fashion expert", when even the first fatty and filthy clochard can (and with all the freedom of this world) affirm "no, your advices suck, i'll dress the way i want". 
the fact is that despite all the experiences, all the possible studies and qualifications, the expert (of fashion, cinema, music, anythingelse) remains without any real form of authority, since any other one, the first jerk in line, can dispatch him with the classic "de gustibus" formula. today, just like yesterday, everyone is a critic and expert of everything. and that's fine, it's not necessarily a negative fact. 
let's just do this way: you're free to dress like the worst of the fashion antichrists', but i'm also free to totally snub and cancel you from my agenda, muohohohohohho (evil laugh).

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